"Passaggio reale" di Egle Prati Andrea Morreale ha posto al centro della sua ricerca pittorica le potenzialità espressive del gesto, della materia e del colore. Si esprime secondo modalità appartenenti all'ambito dell'espressionismo astratto: una scrittura pittorica che traspone sul supporto non semplicemente colore, ma tensione vitale, pensieri, che dà spazio all'interiorità. E' questa la prassi di lavoro di Morreale, che parte spesso dall'emozione, da una sensazione per realizzare dipinti in cui si fondono percezione visiva del reale, ricerca formale, funzione espressiva dei colori e movimento. Punti cardine del suo operare sono la riflessione sullaforma e sulla percezione, il fascino della matericità e del colore, il significato della gestualità e lo spazio dell'opera sentito come luogo dove mettere in atto non una rappresentazione realistica, ma un insieme di vibrazione del reale. Dai primi lavori, datati intorno all'anno 2000, a quelli realizzati recentemente, è mutato il timbro cromatico: dai toni scuri del nero, della gamma dei grigi, Morreale è passato ad un periodo contraddistinto da colori vivaci, intensi, da differenti ma sempre armonici cromatismi. Tra le due fasi è intercorso un momento di ricerca, di riflessione, di silenzio, fino ad arrivare a questi dipinti densi di nuovi assunti coloristici, di rinnovati sguardi sulla realtà e sulla sua interiorità. Nell'intenso aggrumarsi dei colori, nell'apparenza astratta di queste opere si possono scorgere tracce della realtà, che sembrano assumere le sembianze di figure e di forme rilette secondo la lente delle intuizioni, delle sensazioni, rese a dense pennellate e che emergono dal bagaglio percettivo dell'artista. L'affiorare delle immagini, dei ricordi, hanno spesso un ruolo di rilievo, come attesta il dittico: "Come nasce un amore" (2006) dove, attraverso la valenza del colore, è messa in atto la rappresentazione di un incontro, tr un io razionale, reso attraverso toni freddi perché legati al pensiero, e la passione, l'istinto, l'apertura nei confronti dell'altro, secondo diverse dominanti coloristiche. Altri dipinti hanno fondi quasi monocromi, sui quali l'artista interviene con un segno più lento, rarefatto, sempre denso, che fa pensare ad un gesto maggiormente ponderato. Il colore dagli accenti più caldi, la stesura, la ricerca di bidimensionalità grazie alla materia, l'armonia spesso raggiunta dai toni che si accordano aprono ad una nuova fase pittorica. Se la pittura basata sui toni scuri, sui neri - come "Esterno notte"- contraddistingue la prima parte del suo lavoro, con dipinti caratterizzati da una gestualità maggiormente esplicita, ora la comprensione maggiore di sé e delle proprie aspirazioni, un nuovo sguardo sulla vita, portano ad un differente rapportarsi dell'artista con il supporto pittorico. |
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"Riflessi pittorici liquidi" di Egle Prati Riflessi pittorici liquidi, con luci che si accendono con un semplice battito di mani grazie all'inserimento di led nascosti.
Le opere recenti di Andrea Morreale si caratterizzano sempre per la presenza del colore, ma in particolare per un gioco di riflessi che assume un fascino e una ragione d'essere. I dipinti, a volte impostati sull'accostamento di più campiture di colore, sono paesaggi, "finestre sul mondo", fondi monocromi mossi da segni e asperità, sabbie e colori che si addensano, con profondità ed effetti di movimento, delimitati da bianche e profonde cornici, sorta di inquadrature o prosceni.
Su tali fondi ricchi di risonanze di vita sono poste, sul bordo inferiore della cornice, particolari bottiglie di cristallo di Boemia, una differente dall'altra e che contengono liquidi di erbe e frutta o distillati impiegati per cocktails, spesso di colore in accordo con il dipinto, e quindi ambrati o rosati, ma anche in verde brillante o nei toni dei rossi. Morreale appone la sua firma su ogni bottiglia, attribuendo con tale gesto un ulteriore valore, con un atto da leggersi in chiave concettuale.
Siamo ad una sintesi tra arte intesa in senso tradizionale e l'opera d'arte/installazione, che intrattiene un rapporto diverso con il fruitore. In causa sono chiamati tutti e cinque i sensi: la vista ovviamente, il tatto perché la bottiglia si può toccare e utilizzare, l'olfatto e il gusto in quanto i distillati si possono consumare, e l'udito, per il battere delle mani che porta all'accensione della luce.
In tal modo l'artista intende far confluire nell'oggetto "opera" la funzione comunicativa e trasformativa della luce, che modifica la lettura del dipinto. La "materia" dei colori ad olio e i riflessi cromatici dei "liquidi" assumono infatti vibrazioni diverse a secondo della qualità e quantitàdella luce, che diventa co-formatrice del dipinto.
Dopo aver conseguito il diploma al Liceo Artistico di Como e presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, Andrea Morreale ha scelto di dipingere puntando sul valore del colore, che connota i suoi diversi periodi esistenziali, modulando con gesti più o meno lenti, alla ricerca di stesure sempre differenti. La gestualità, con valore espressivo, ha parte importante nella fase d'esecuzione del suo lavoro, e in questo suo ultimo periodo anche i fondi materici, resi più omogenei, segnano un nuovo passaggio e aprono ad un diverso momento di ricerca. |
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